Hai perso l’assegno o ti serve bloccarlo? Ecco il numero e la procedura esatta da seguire subito

In caso di assegno bancario perso o rubato, è fondamentale agire immediatamente per evitare che il titolo venga incassato da terzi non autorizzati. La procedura si compone di passaggi precisi e ben definiti, che garantiscono la tutela sia del titolare che della banca interessata.

Cosa fare subito: denuncia e blocco

La prima azione da intraprendere è contattare la filiale della banca presso cui si detiene il conto corrente appena si scopre lo smarrimento o la sottrazione dell’assegno. Va spiegata la situazione e va richiesto il blocco dell’assegno, fornendo tutti i dettagli disponibili: numero dell’assegno, data di emissione, importo, intestatario.
La banca richiederà copia della denuncia presentata alle autorità competenti (Polizia o Carabinieri). Questo documento è fondamentale per attivare il blocco e impedire che l’assegno sia riscattato.

In alcune circostanze, come rifiuto da parte delle autorità di accettare la denuncia (solo nel caso di semplice smarrimento, mai in caso di furto), può essere sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto notorio o una comunicazione scritta da allegare alla richiesta di blocco. Tuttavia, questa prassi non è accettata per il furto, dove la denuncia resta obbligatoria.

La banca, ricevuta la documentazione, provvede a bloccare il titolo impedendo qualsiasi pagamento.

I numeri utili per bloccare un assegno

Se non sei vicino alla filiale, molte banche dispongono di servizi telefonici dedicati per il blocco immediato degli assegni.

  • Chiama il servizio clienti della tua banca: spesso il numero verde è riportato sul sito ufficiale o sui moduli bancari. Ad esempio, Fineco Bank offre i numeri 800.52.52.52 (da fisso) e 02.2899.2899 (da cellulare o estero), ma tutte le principali banche hanno un operatore dedicato per le emergenze alienate agli assegni.
  • Prepara i dati identificativi dell’assegno: numero, importo, intestatario, data di emissione.
  • Comunica telefonicamente la richiesta di blocco e invii a seguire la denuncia (via mail, fax, PEC o consegna a mano).

Agire in tempi rapidi è essenziale per limitare rischi e responsabilità!

I tempi per il blocco: differenze tra assegno “su piazza” e “fuori piazza”

La tempistica gioca un ruolo cruciale nei casi di blocco dell’assegno. Gli assegni bancari, a seconda della loro tipologia, hanno termini di incasso differenti:

  • 7 giorni dagli assegni “su piazza”: emessi e da incassare nello stesso Comune.
  • 15 giorni per assegni “fuori piazza”: emessi in un Comune diverso da quello dello sportello bancario.

Trascorso questo termine, il traente (emittente) può ordinare alla banca di non effettuare più il pagamento dell’assegno, bloccandolo di fatto, anche se il beneficiario non lo ha presentato all’incasso.

La comunicazione di blocco successiva al termine di presentazione va formalizzata per iscritto, secondo i modelli predisposti dalla banca o con una raccomandata A/R che includa i dati bancari, la dichiarazione di blocco e gli estremi dell’assegno.

Richiesta di duplicato e procedura di ammortamento

Quando un assegno è non trasferibile (assegno bancario) e viene presentata la denuncia di smarrimento o la dichiarazione sostitutiva, è possibile ottenere un duplicato del titolo. Questo processo tutela il possessore dall’incasso fraudolento da terzi e consente di recuperare la somma dovuta.

Se l’assegno è invece libero (trasferibile) o si trova in particolari condizioni (ad esempio è già stato girato a terzi), può essere necessario procedere con l’ammortamento, ovvero una procedura legale che prevede la pubblicazione della perdita all’Albo del Tribunale, la denuncia alle autorità, la comunicazione alla banca e la richiesta di emissione di nuovo titolo o rimborso.

Documenti da presentare per l’ammortamento

  • Nota di iscrizione a ruolo presso il Tribunale competente
  • Denuncia di smarrimento
  • Comunicazione alla banca
  • Altri documenti identificativi del titolo

La banca non potrà effettuare il pagamento durante il periodo di ammortamento, che si conclude con la dichiarazione di inefficacia del titolo smarrito e l’eventuale emissione di duplicato.

Consigli pratici e rischi da evitare

Accertandosi di segnalare rapidamente la perdita di un assegno, si limita sensibilmente il rischio di truffe e frodi. In nessun caso bisogna sottovalutare la situazione o attendere sperando in un ritrovamento fortuito: ogni ora può essere decisiva per la sicurezza del proprio patrimonio.

Va ricordato che la banca può richiedere, in casi particolari, anche la restituzione di tutti i moduli di carnet assegni se si rilevano anomalie ripetute, come nel caso della registrazione del debitore nell’archivio elettronico centralizzato della Banca d’Italia.

Se invece si riceve un assegno da terzi che dichiarano di averlo perso, è sempre meglio consultare preventivamente la banca prima di effettuare il pagamento, per accertarsi che il titolo non sia stato bloccato o soggetto a denuncia.

Lista delle azioni immediate

  • Contattare la propria banca appena si scopre lo smarrimento o il furto
  • Preparare tutti i dati dell’assegno
  • Presentare denuncia alle autorità
  • Consegnare la denuncia alla banca con richiesta formale di blocco
  • Mantenere i riferimenti delle comunicazioni

In caso di sottrazione o smarrimento, la tempestività e la precisione nella comunicazione alla banca sono essenziali per neutralizzare i rischi e tutelarsi sia dal punto di vista legale sia finanziario. La procedura, veloce e da seguire con scrupolo, consente di mettere in sicurezza il proprio conto ed eventualmente di avviare l’iter per ottenere un duplicato dell’assegno. Affidarsi ai canali ufficiali e rispettare i passaggi suggeriti dalle banche è la migliore strategia per evitare problematiche e spiacevoli conseguenze economiche.

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